A volte ritornano. È proprio il caso di dirlo. E questa volta a ritornare a Malta, dopo due secoli, è Boezio consolato dalla Filosofia, il dipinto realizzato da Mattia Preti nel 1680. Ad annunciare quest’inatteso ritorno è stato il Ministero del Patrimonio Nazionale, delle Arti e del Governo Locale durante una conferenza stampa. E per ridare a questo capolavoro in “bentornato” che merita, è stata organizzata un’esposizione al MUŻA dal 17 luglio, fino alla fine del mese. Dopo di che, l’opera del pittore italiano ritornerà a casa, al Palazzo del Gran Maestro.

Boezio consolato dalla Filosofia

L’olio su tela, che misura 185×254 cm, è considerato uno dei capolavori tardivi di Mattia Preti, il pittore nato in Calabria ma trasferitosi a Malta nel 1661. Qui si formò e sviluppò la sua arte, acquisendo una conoscenza, una cultura e uno stile che da sempre lo contraddistinguono. Fu insignito del titolo di Cavaliere Onorario dall’Ordine di San Giovanni e promosso Cavaliere delle Grazie. Il dipinto, dicevamo, è tardivo proprio perché, secondo alcune fonti, lo ha realizzato nei suoi ultimi anni di vita. Infatti, critici dell’arte rintracciano nella figura sofferenze di Boezio le sofferenza dell’artista stesso, rassegnatosi all’imminente fine della sua vita e all’impossibilità di visitare per un’ultima volta la sua terra natia.

restauro - autoritratto di Mattia Preti
Autoritratto di Mattia Preti. Pubblico Dominio

Ritrae, per l’appunto, Boezio, filosofo cristiano vissuto tra il 475 e il 524 d.C., chiuso nella sua cella tinta con colori lugubri. Siede, triste e nell’ombra, sul letto in attesa dell’esecuzione per cospirazione ordinata dal re degli Ostrogoti Teodorico. A consolarlo in questi ultimi attimi di esistenza è una donna dal volto illuminato e angelico: la personificazione della Filosofia. Indossa un abito delicato, quasi trasparente, ma lacerato da chi ha cercato di strapparne dei lembi, sul quale è possibile intravedere le lettere greche pi e theta. La mano destra tesa verso il filosofo mentre nella sinistra stringe uno scettro. Sullo sfondo, spettri che escono dalla cella: rappresentano i piaceri sensuali.
L’opera non è altro che l’illustrazione di un brano della Consolazione della Filosofia, Libro I, scritto da Boezio durante il Medioevo, nel quale immagina una conversazione con la filosofia su temi quali il libero arbitrio, il destino e la fortuna.

Le origini, la misteriosa scomparsa…

Secondo alcune fonti, a commissionare l’opera all’artista calabrese fu un cavaliere dell’Ordine di Malta, Andrea di Giovanni. Infatti, il dipinto è citato in un suo inventario del 1713. Il che è prova che Mattia Preti lo dipinse a Malta. Fu esposto, poi, al Palazzo del Gran Maestro e vi rimase, probabilmente, fino al 1820. A questa data, difatti, risale un acquerello, ambientato in una sala del palazzo, dell’artista Charles de Brocktorff e attualmente conservato nel Museo dell’Ordine di San Giovanni. Oltre a questa, esistono altre due copie a grandezza naturale e una di dimensioni ridotte. Poi il quadro svanì misteriosamente. Dalla fine del XIX secolo non compare più negli inventari del palazzo e non si ha avuto alcuna notizia. Nel corso del tempo si è creduto fosse stato venduto o regalato dagli Inglesi, com’era loro abitudine.

e il ritrovamento del Boezio consolato dalla Filosofia

Ma così come misteriosamente è scomparso, altrettanto inspiegabilmente è riapparso una decina d’anni fa. In un’asta. Acquistato da un collezionista privato. E nuovamente se ne sono perse le tracce. Ma all’inizio di quest’anno, ancora una volta misteriosamente, Boezio consolato dalla Filosofia è riapparso,  e ancora una volta in un’asta. A comunicare il ritrovamento a Heritage Malta è stata proprio l’amministrazione di Old Masters Auction di Sotheby, New York. Un’occasione da non perdere per aver indietro quest’opera d’arte e riportarla finalmente a casa. Il 19 gennaio, il National Development and Social Fund ha acquistato all’asta il dipinto di Mattia Preti per 1,3 milioni di euro per poi prestarlo in modo permanente a Heritage Malta. Ma le peripezie non sono mica finite qua.

Boezio consolato dalla filosofia sarà esposto al muza
Foto dalla pagina Facebook del Muza

L’olio su tela ha lasciato New York a febbraio e arrivato a Roma a marzo. La missione sembrava quasi compiuta ma ecco che arriva il Coronavirus e parte il lockdown. Il quadro di Mattia Preti rimane bloccato nella capitale italiana per 3 mesi. Un segno del destino? Forse. O la volontà del pittore di ritornare nella propria patria. Non appena le misure restrittive sono state sciolte, Boezio consolato dalla Filosofia ha preso il primo volo ed è atterrato a Malta nel mese scorso. Ad accoglierlo, il Museo Nazionale di Belle Arti MUŻA. Qui gli esperti, dopo averlo sottoposto a un periodo di acclimatazione, ne hanno comprovato l’ottimo stato di conservazione. Finalmente Malta si è riappropriata di questo patrimonio ed è pronta a conservarlo, preservarlo e mostrarlo ai posteri, a partire dal 17 luglio.

L’olio su tela Boezio consolato dalla Filosofia torna a Malta ultima modifica: 2020-07-18T16:00:00+02:00 da Serena Villella

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