La lingua di Caravaggio a Malta è quella di un cittadino lombardo in fuga, ma è anche la lingua universale dell’arte. Caravaggio partì per Malta nel 1607. Il suo viaggio nell’isola nacque dalla necessità di trovare un luogo sicuro nel quale rifugiarsi e ottenere protezione. Caravaggio ebbe spesso guai con la giustizia a causa del suo temperamento ribelle e tormentato. Dall’altro lato, però, il suo innegabile talento gli procurò influenti protettori. Nel 1607, quando Caravaggio arrivò a Malta, entrò in contatto con il Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni, Alof de Wignacourt (a cui l’artista fece un ritratto). L’obiettivo di Caravaggio era diventare Cavaliere di Malta e ottenere l’immunità di fronte alla legge. Sappiamo che su di lui pendeva una condanna alla decapitazione.

Una pluralità di lingue per i Cavalieri

Quando Caravaggio arriva a Malta si trova di fronte ad una realtà in cui si parla una pluralità di lingue. Le famose otto Lingue dell’Ordine dei Cavalieri di Malta (ovvero le otto entità territoriali che lo costituivano, identificate in base alle loro lingue: Italia, Francia, Provenza, Alvernia, Aragona, Inghilterra, Alemagna e Castiglia). Alcune testimonianze scritte (documenti dei Cavalieri e atti processuali) ci fanno ipotizzare che l’artista giunto a Malta potesse tranquillamente continuare ad esprimersi in italiano.

Caravaggio a Malta  - lettera

Un importante pittore che parla lombardo

Sulla lingua parlata da Caravaggio ci sono delle testimonianze. Esistono copie degli atti di un interrogatorio tenuto dal Governatore di Roma nel 1597 (Asr, Tribunale Criminale del Governatore, Liber investigationum, reg. 274, c. 180 r). Caravaggio era stato implicato in alcuni fatti di cronaca nera. Un testimone (Costantino Spada) parlava dell’artista in questi termini: «Mentre serravo la mia bottega martedì passato, la sera della rissa, passarono di lì due pittori, uno era Michelangelo da Caravaggio ch’è il pittore del Cardinal del Monte». E di fronte alla domanda esplicita sulla lingua parlata da Caravaggio, un secondo teste dichiarava: «Questo pittore Michelangelo… al parlare tengo sia milanese» si ferma e specifica al cancelliere: «Mettete lombardo, per che lui parla alla lombarda».

Caravaggio: un insolito cavaliere di Malta

A Malta l’attività dell’artista non si arrestò: nel 1608 Caravaggio dipinse la Decollazione di san Giovanni Battista (conservato nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta). Dello stesso anno è l’Amorino dormiente (conservato nella Galleria Palatina di Firenze – firma sul retro della tela dice: M.M. di Caravaggio, Malta, 1608). Infine, realizzò il famoso San Girolamo scrivente (conservato nella Concattedrale di San Giovanni a La Valletta). Dopo un anno di noviziato, il 14 luglio 1608 Caravaggio fu investito della carica di Cavaliere di grazia.

Caravaggio: un finale in fuga

Ma anche a Malta il nostro artista continuò ad avere problemi con la giustizia. Fu arrestato per aver ferito, durante una rissa, un Cavaliere di rango superiore. Ad aggravare gli eventi furono le informazioni giunte sull’isola da Roma: sulla testa di Caravaggio pendeva la condanna a morte. L’artista venne rinchiuso nel carcere di Sant’Angelo a La Valletta, ma riuscì inspiegabilmente a fuggire e ad arrivare in Sicilia (si nascose a Siracusa). Il 6 dicembre i Cavalieri di San Giovanni espulsero Caravaggio dal loro Ordine con disonore. Lui aveva tradito un passo fondamentale dello Statuto dei Cavalieri:  “Non è lecito né in modo alcuno è permessoad alcuno de’ Fratelli nostri, habbiano qualsivoglia Dignitàod Ufficio di partirsi nascostamente o palesementesenza espressa licenza del Maestroridotta in scritto”.

La lingua italiana nel viaggio di Caravaggio a Malta ultima modifica: 2021-02-24T09:00:00+01:00 da Marzia Cipollone

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