La chiesa di Sant’Agostino, a Valletta, riporta la storia di Malta alla creazione della nuova capitale voluta dal Gran Maestro Jean Parisot de la Valette. Non a caso, perché l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni era sotto la regola di Sant’Agostino, e quindi i Cavalieri si sentivano particolarmente vicini agli Agostiniani. Oltre ad essere, non si può non ricordare, fra i più antichi difensori del cristianesimo. In una realtà, quella di Malta, dove il cristianesimo era profondamente radicato. I maltesi furono infatti tra i primi popoli cristiani al mondo, fin da quel 60 dopo Cristo quando San Paolo, naufrago nell’arcipelago, portò in queste isole la religione cristiana.
La fondazione nel 1571 e la ricostruzione dopo il terremoto del 1693
La posa della prima pietra della chiesa di Sant’Agostino risale al sedicesimo secolo. Proprio quando si stava costruendo la nuova città. Il primissimo luogo di culto in questo sito venne realizzato tra il 1571 e il 1576 su progetto dell’architetto Girolamo Cassar, molto vicino ai Cavalieri. In tale contesto fu proprio un predicatore agostiniano italiano a celebrare con un discorso l’inizio dei lavori che poi sarebbero proseguiti non solo con la realizzazione della chiesa, ma anche con quella di un convento dedicato ad ospitare i religiosi di questo ordine.
Danneggiato dal terremoto del 1693, il luogo di culto venne praticamente ricostruito nel 1765. Incaricato del nuovo progetto fu l’architetto e ingegnere militare maltese Giuseppe Bonnici, già progettista della chiesa di San Publio a Floriana. Alla ricostruzione collaborò anche l’architetto Anton Cachia. Nell’Ottocento la chiesa fu dedicata a San Marco Evangelista. Ai primi del Novecento fu consacrata dal vescovo agostiniano di Gozo Giovanni Maria Camilleri e divenne chiesa parrocchiale solo nel 1968.
Nella chiesa una importante opera di Mattia Preti dedicata a San Nicola da Tolentino
La chiesa di Sant’Agostino, che si trova sulla sulla Old Bakery Street, quasi confusa in mezzo a tante abitazioni civili, nel 2008 è stata inserita tra i beni culturali delle isole maltesi. Ha la pianta centrale a croce greca con una cupola sopra l’incrocio. Al suo interno sono presenti alcuni reperti di pregio appartenuti al primissimo luogo di culto e al periodo immediatamente successivo. Fra questi, un importante dipinto di Mattia Preti. Ritrae il frate agostiniano italiano, Nicola da Tolentino, mentre prega ed è tentato alle spalle da spiriti maligni. Si tratta di un olio su tela importante all’interno dell’intera produzione pretiana. Fu realizzato intorno al 1680 a spese di un gran maestro dell’Ordine Gerosolimitano, Gregorio Carafa.
La statua e la grande devozione per Santa Rita
La chiesa, che si distingue anche per due caratteristiche torrette campanarie, conserva un altro importante, antico dipinto. Non di Mattia Preti ma certamente della sua scuola. Si tratta di un ritratto di Giovanni da Sahagun, agostiniano nato e vissuto in Spagna nel Quattrocento. L’opera, anche questa originale della prima chiesa, è particolarmente interessante perché alcune sue figure si trovano rappresentate sul soffitto della cattedrale di San Giovanni. C’è un altro motivo per cui questo luogo di culto è famoso e conosciuto. La devozione per Santa Rita cui gli agostiniani sono molto legati e che a Valletta è particolarmente conosciuta e venerata. Il 22 maggio, quando si celebra la sua festa, la statua di Santa Rita viene infatti portata in processione lungo le vie della capitale maltese.
Una curiosità legata questo edificio religioso, che si trova poco lontano dalla cattedrale di San Giovanni, sono i suoi sotterranei. Servivano infatti, durante la seconda guerra mondiale, come rifugi antiaerei. Il complesso, oltre alla chiesa, comprende la sagrestia, l’oratorio e il priorato. Altra caratteristica tipica di questo luogo è la musica. Ospita un organo Mascioni, di fabbricazione italiana, del XVIII secolo. Questo strumento è particolarmente famoso per le sue squisite caratteristiche timbriche. La chiesa è inoltre sede frequente di concerti di musica classica.
(crediti foto in evidenza: Continentaleurope CC BY-SA 4.0, altre foto: fb Parrocca Santu Wistin Valletta)
Muchas gracias por la información.
🙌