San Girolamo è stato soggetto di quadri di numerosi artisti. Da Caravaggio a Paladini, da Bellini a Georges de la Tour, solo per citarne alcuni. Vi parliamo, però, di un quadro che lega il Santo a Malta. L’analisi di questa opera sarà oggetto di una conferenza organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura La Valletta, in programma per martedì 17 settembre, dalle ore 18:30 alle 20:00. Si tratta del  San Girolamo scrivente a Malta realizzato da Caravaggio nel 1608, in un periodo in cui l’artista si trovava sull’isola. Vi giunse dopo aver commesso un omicidio e per espiare la colpa divenne cavaliere dell’Ordine di San Giovanni. Lo stemma del Primo Ordine dei Cavalieri di San Giovanni a Napoli è, infatti, evidente in una sezione del quadro.

San Girolamo scrivente, dipinto
San Girolamo Scrivente, un’opera di Caravaggio

Il Caravaggio aveva già realizzato due opere su San Girolamo. Ma questa maltese differisce dalle altre essendo un dipinto ricco di elementi non disposti a caso, ma ognuno con una forte valenza simbolica. C’è il teschio, simbolo della fragilità della vita, una candela spenta e un crocifisso poggiato sul suolo. Affisso al muro troviamo il cappello cardinalizio, rappresentante la vita pastorale del santo. Caravaggio vi fa, dunque, confluire emblemi della vita di San Girolamo ed elementi della propria. Attualmente è conservato nella Concattedrale San Giovanni a La Valletta.

Brevi tratti della vita del santo

San Girolamo fu uno scrittore, grande erudito nonché traduttore. È a lui che dobbiamo la traduzione della Bibbia in latino, la cosiddetta Volgata. Proprio per questo è stato indicato come il santo protettore degli interpreti e traduttori. E San Girolamo è stato soggetto e oggetto di quadri di pittori illustri, uno tra tutti Caravaggio.irolamo nacque intorno al 347 a Stridone. Ricevette un’educazione cattolica e perfezionò i suoi studi a Roma. Ben presto si interessò alla religione cristiana e cominciò un percorso ascetico che lo portò a compiere un viaggio verso oriente. Lì visse un’esperienza unica come eremita nel deserto della Calcide. Un periodo, questo, di profonda solitudine e meditazione che lo portarono a rafforzare il suo rapporto con Dio e a maturare la sua sensibilità nei confronti del cristianesimo. Oltre che a riflessioni profonde sul contrasto tra vita pagana e vita religiosa. Studiò il greco e l’ebraico e cominciò a trascrivere e tradurre opere patristiche. Un percorso che culminò con il sacerdozio ricevuto ad Antiochia.

San girolamo scivente a Malta: particolare
Un particolare del dipinto San Girolamo Scrivente a Malta

La traduzione della Bibbia

Terminata l’esperienza nel deserto della Siria, Girolamo tornò a Roma, ai servigi di Papa Damaso che lo assunse come consigliere. E lo invitò a intraprendere un’opera senza eguali: la traduzione dei testi biblici. Un progetto complesso ma avvincente che lo portò alla fama. È grazie al suo lavoro, dunque, che la Bibbia e stata tradotta in latino e, di conseguenza, in tutte le altre lingue romanze prima e germaniche poi. Dopo la morte del Papa incominciò un nuovo pellegrinaggio, in Terra Santa prima, Egitto e Betlemme poi. In quest’ultima tappa, nella città che diede i natali al figlio di Dio, Girolamo esalò il tuo ultimo respiro il 30 settembre 419/420.

L’importanza di San Girolamo per la chiesa Cattolica

Il santo protettore degli interpreti ebbe una vita intensa, dedita allo studio, alla ricerca del sé e al rapporto con Dio. Ma non solo. Fu maestro di cultura classica, guida delle anime. Traduttore e commentatore dei testi biblici. Confutò gli eretici e fu estremo difensore della fede cristiana. E si dedicò alla letteratura cristiana, della quale dimostrò la rilevanza. Ogni cristiano, secondo il Santo, deve conoscere e portare dentro di sé la parola di Dio.

San Girolamo: la vulgata
San Girolamo scrivente a Malta ultima modifica: 2019-09-14T09:00:11+02:00 da Serena Villella

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