Leonardo Carra, 50 anni, cuoco.

Una vita dedicata alla cucina, una tradizione di famiglia, già dal nonno e dal bisnonno, una vita dedicata troppo al lavoro, forse un po’ meno agli affetti, ma è così, certe persone nascono destinate a questo.

Avevo un ristorante proprio in centro a Treviso. Malta mi è arrivata quasi inaspettata, l’ho sognata una notte nel periodo in cui mi avevano ritirato la patente, sul serio, da lì è nato il mio pensiero per quest’isola, mi sono chiesto come mai, ed alla fine sono approdato qui. Precedentemente Malta non mi era mai passata nemmeno per l’anticamera del cervello, mai. Da quel sogno ho iniziato a pensarci, era il 2011, da quel momento è cresciuto l’interesse. Ci sono state delle piccole coincidenze, come quella di trovare un portachiavi all’interno del mio locale, il fatto che sono venuti 7 ragazzi maltesi a mangiare, tutto nel giro di un mese, di un mese e mezzo, da tutto questo è nata la cosa. Ho collegato tutto ciò ed ho trovato il modo di arrivare a Malta per la prima volta nel maggio del 2011.

A Malta ho trovato una semplicità disordinata.

Il rumore, il caos, mi sembrava di vivere un po’ un’esperienza molto diversa da quella che  era l’Italia, così legata alle leggi, al non poter più vivere, ad aver paura di ogni cosa, a sentirsi in difetto su tutto. A Malta, ad iniziare dai locali, dai bar, da come erano sistemati, da questo poco controllo o semplicità, da lì ho cominciato a pensare che Malta poteva fare per me. La più grossa differenza l’ho notata nel tipo di vita, non dico i costi, le case costano più o meno come in Italia, o i prezzi in genere, più che altro la semplicità della vita, questa minor tensione rispetto a quella che c’è in Italia.

Sono tanti i sassolini che mi son tolto dalla scarpa dopo il trasferimento, anche se a dir la verità li ho ancora in tasca.  Me li sono tolti dalla scarpa perché mi davano fastidio ma li ho messi in tasca, non ho dimenticato, ho lasciato qualche pensiero in Italia anche se lontano dal cuore, lontano dai pensieri. In realtà ho dei dispiaceri, pensavo di poter realizzare qualcosa di differente, pensavo di poter raggiungere un livello di vita migliore per i figli, quello era il mio pensiero. Poi a causa di una serie di eventi, nati dalla crisi, hanno iniziato a corrodere un po’ quello che era il rapporto all’interno della mia famiglia, mia moglie, è partito un po’ da lì tutto, lavorando insieme è stato un momento di tensione. Crisi e nervosismo mi hanno portato portato a dire “OK, basta”, la mia vita sarà diversa, voglio cambiare, voglio essere un po’ più sereno e tranquillo.

Malta mi ha cambiato, da quello che ero, una vita dedicata non solo al lavoro ma anche alla vita notturna, tanto perdersi, qua  ho ritrovato me stesso, ho ritrovato la mia quiete. Ho avuto un anno travagliato all’inizio qui, è stato bello e brutto nel contempo, io sono venuto sull’isola con una nuova compagna, pensavamo di poter fare altre cose, poi in realtà abbiamo capito che non era la nostra vita insieme, piuttosto che rischiare un altro fallimento ho detto “meglio da soli”.

Vivere su un’isola… io sono senza patente qui, da quando me l’hanno tolta in Italia a Malta non ho avuto mai il coraggio di mettermi al volante, anzi ho provato una sola volta ed ho avuto un attimo di perplessità così ho detto “ok, non si guida!”. Per il resto io la vivo molto bene, è un’isola piccola, in mezzora, massimo 45 minuti la vedi tutta, a me piace molto in tutto, mi trovo bene. Sono pure contento che faccia un po’ freddo, così ritrovo il clima del nord d’Italia, ogni tanto mi ci vuole.

La cucina a Malta, senza toglier nulla ai maltesi, è molto lontana dalla nostra idea di cucina, sicuramente una professionalità diversa, noi abbiamo i nostri prodotti e la nostra tradizione, cosa che Malta non ha. C’ha una tradizione che arriva un po’ dall’Inghilterra, un po’ dal sud. Ho trovato invece dei ragazzi nelle cucine pronti a recepire la nostra di cucina, ho piacere che vogliano imparare, che vogliano vedere come si fa una pasta fatta in casa, come si fanno i gnocchi piuttosto che un nostro ragù. Ho trovato molta voglia di imparare, la mia professionalità qui a Malta è stata premiata.

Ho avuto ottime esperienze qui a Malta, ho iniziato in un posto molto particolare, sono approdato ora con Doriette e Ray ad Italian Job, mi hanno dato grande fiducia, penso e spero di contraccambiare quanto mi hanno dato.

Qui faccio molti primi, piacciono ma apprezzo la cucina a 360°. Se devo citarne uno in particolare io amo i risotti, da tradizione di famiglia siamo dei “risottari”, il riso in ogni sua sfumatura. Se vieni da Italian Job devi assaggiare almeno tre o quattro primi, consiglio sempre di non fare un bis, di scegliere un tris o addirittura una quaterna, assaggiarli tutti, fare una tavolata ed assaggiarli per apprezzarne le differenze, sul pesce, sulla carne, sulle verdure.

Adesso come adesso non tornerei in Italia, non sento il paese pronto per me, vedo troppi problemi. Io vorrei tornare in Italia con serenità, in questo momento non mi sento sereno, ho dei problemi legali, legati a tutto quello che è stata la mia sconfitta con il locale che avevo a Treviso, ciò è strettamente collegato alla mia vita privata. Solo i miei figli mi ancorano ancora all’Italia, non sento nessuna nostalgia se non quella del territorio, dei prodotti, ma non degli italiani, di alcuni italiani, scusate.

Io credo che l’italiano che ha buon senso vede quello che sta succedendo, non solo in Italia ma in Europa e nel mondo. Se le persone avranno buonsenso, specialmente i giovani che probabilmente non hanno più lo stimolo di credere in qualcosa di reale, perché quello che hanno intorno è un disastro, poveretti. Io direi agli italiani di provare innanzitutto delle esperienze fuori dal paese, chi ha il coraggio di poterlo fare lo faccia, uscire dall’Italia è una buona cosa, in questo momento in Italia ci stanno trattando non da italiani, ci stanno prendendo in giro, e lo fanno in ogni modo, penso che la maggior parte degli italiani lo ha capito, non si sa come reagire, non si sa come arrivare alla soluzione di questo brutto affare che c’è. Io consiglio di uscire dal paese per capire cosa c’è fuori.

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Leoardo Carra cuoco

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Leonardo Carra – cuoco italiano a Malta ultima modifica: 2015-03-01T08:51:33+01:00 da Redazione
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