Ha radici molto lontane la storia della basilica di Ta’ Pinu, il santuario mariano nell’isola di Gozo meta di pellegrini che provengono da tutto l’arcipelago maltese. Un luogo di grande spiritualità, di miracoli, di apparizioni, di segni premonitori che circondano la sua storia dandole un alone non solo di grande devozione ma anche di mistero. Fin dalle sue origini, quando in questi luoghi – la basilica sorge appena fuori dalla città di Għarb – si trovava una piccola chiesetta. Ne dà testimonianza storica una visita, tra il 1574 e il 1575, del messo papale Pietro Dusina inviato da Gregorio XIII nelle isole maltesi in qualità di inquisitore. In realtà era soprattutto un delegato apostolico con il compito di visitare la diocesi locale.

Quell’antica cappella dedicata alla Madonna e che doveva essere demolita

Pietro Dusina arriva a Malta e, tra i suoi vari incarichi, si trova a visitare i luoghi di culto dell’arcipelago. Fra questi, una piccola cappella, nell’isola di Gozo, che si trova in stato di grave abbandono. La chiesetta sarebbe stata edificata nel 1545 e già all’epoca dedicata al culto della Madonna. L’aveva voluta la famiglia Gentili che le aveva dato il suo nome per indicarne la proprietà, Ta’ Gentili (dei Gentili) e che poi l’aveva trascurata. Tanto che, quando trent’anni dopo arrivava in ispezione il delegato apostolico, la chiesetta si trovava in uno stato di totale abbandono. Al punto che lo stesso Dusina ne aveva disposto la demolizione. Qui avviene il primo fatto misterioso.

madonna ta pinu

Leggenda vuole infatti che l’uomo addetto alla demolizione della cappella, dopo i primi colpi di martello, si sia rotto un braccio. Questo episodio venne considerato un segno premonitore, quasi un intervento della Vergine per salvare la chiesetta dalla distruzione. I lavori furono bloccati e il piccolo luogo di culto rimase così com’era. Nel 1619 fu arricchito con un dipinto dell’Assunzione della Madonna che venne commissionato da tale Pinu Gauci a un pittore italiano, Amedeo Perugino. Ed è proprio dal nome di Pinu Gauci che deriva quello attuale del santuario, Ta’ Pinu, di Pinu. Passano tre secoli, la cappella resta in stato di semi abbandono.

La prima manifestazione nel santuario di Ta’ Pinu il 22 giugno del 1883

Nel 1883, il 22 giugno, avviene la prima manifestazione. Mentre passa da quella parti, una contadina di nome Carmela Grima sente una voce di donna che la invita ad entrare in chiesa. Qui la voce le chiede di recitare per tre volte una preghiera, l’Ave Maria. Spaventata, la donna prega, rientra a casa, mantiene il segreto su quanto le è accaduto e poco dopo si ammala per un lungo periodo. A distanza di tempo si confessa con un amico, Pietro Portelli, e scopre che anche lui, nei pressi della cappella, aveva sentito la voce misteriosa. Successivamente la madre del Portelli, affetta da una grave malattia, era miracolosamente guarita.

santuario gozo

La notizia si diffonde. Se ne parla a Gozo, se ne parla a Malta, ne ha notizia il vescovo Pietru Pace e tanta gente comune che alla semplice cappella si reca sempre più spesso in pellegrinaggio. Nel 1887 l’isola di Gozo viene risparmiata da un’epidemia di colera e questo contribuisce a rafforzare il culto per la Vergine.

Le visite dei pontefici e il messaggio di Papa Francesco

In omaggio a tanta devozione, nel 1922 si decide di costruire un grande santuario “a cornice” dell’antica cappella che sarà inglobata nel nuovo edificio. Nel 1932 il santuario viene benedetto come Basilica Minore da papa Pio XI. La chiesa, in stile neo romanico con elementi gotici, è caratterizzata da un grande rosone sulla facciata. All’interno si trovano gli ex voto di centinaia di persone che dalla Madonna hanno ricevuto una grazia. Negli anni il santuario è stato visitato da alcuni pontefici fra cui Giovanni Paolo II nel 1990 e Benedetto XVI nel 2010.

facciata santuario

Nel 2017, in occasione dell’inaugurazione dei mosaici disposti sul sagrato che “abbracciano” la basilica e che sono stati realizzati dal centro Aletti di Roma, Papa Francesco era presente con un video messaggio. “L’immagine del sagrato che oggi inaugurate – ha detto ai fedeli – mette davanti ai nostri occhi la bellezza di una preghiera contemplativa semplice, accessibile a tutti, grandi e piccoli: la preghiera del santo Rosario. Anch’io spesso recito il Rosario davanti a un mosaico: un piccolo mosaico della Madonna con il Bambino”. Il santuario fa parte del patrimonio dei Beni Culturali delle Isole Maltesi.

Il santuario di Ta’ Pinu, una storia di spiritualità lunga quasi mezzo millennio ultima modifica: 2021-04-23T09:00:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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¡Qué linda nota! Invitamos a la comunity a leerla.

Julieta B. Mollo

Che meraviglia!

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