Basta sentire la prima nota e si inizia a cantare con la mano sul cuore e le lacrime agli occhi. Il 10 dicembre del 1847 debuttava, a Genova, l’Inno d’Italia. Quasi tutti gli italiani conosciamo bene la prima strofa dell’inno di Mameli e il ritornello, anche perchè vengono cantate nelle partite della Nazionale di calcio.

Goffredo Mameli, patriota e mazziniano scrisse, nel settembre 1847, le parole del suo “Canto”; ben cinque strofe con riferimenti storici e attuali per l’epoca. La musica fu aggiunta il novembre successivo, ad opera del maestro Michele Novaro. 

Il brano venne eseguito per la prima volta il 10 dicembre 1847 a Genova dalla Filarmonica Sestrese di fronte a 30.000 patrioti. Per l’occasione molte tipografie genovesi stamparono il testo scritto dal giovane Mameli e lo distribuirono ai presenti. Forse, però, ci fu una precedente esecuzione a Genova Voltri, avvenuta un mese prima di quella ma non ci sono le prove storiche che lo dimostrano.

Il Canto degli Italiani, conosciuto anche come Fratelli d’Italia, divenne inno nazionale alla fine della Seconda guerra mondiale nel 1945, e inno nazionale solo dal 2017. Il primo inno italiano, tornando indietro all’Unità d’Italia, è stato fino al Dopoguerra la “Marcia Reale dei Savoia“; L’inno venne sostituito per un breve periodo con “La canzone del Piave” nel 1943.

inno di mameli - manifesto dell'inno di mameli

Il Canto degli italiani – il testo

Fratelli d’Italia
L’Italia s’è desta,
Dell’elmo di Scipio
S’è cinta la testa.
Dov’è la Vittoria?
Le porga la chioma,
Ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci,
l’Unione, e l’amore
Rivelano ai Popoli
Le vie del Signore;
Giuriamo far libero
Il suolo natìo:
Uniti per Dio
Chi vincer ci può?
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Son giunchi che piegano
Le spade vendute:
Già l’Aquila d’Austria
Le penne ha perdute.
Il sangue d’Italia,
Il sangue Polacco,
Bevé, col cosacco,
Ma il cor le bruciò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

L’inno di Mameli – Il Canto degli italiani ultima modifica: 2021-12-10T09:00:00+01:00 da Paola Stranges

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