Qualcuno utilizzava già (erroneamente) il termine per descrivere la diffusione del COVID-19. Ora è ufficiale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il Coronavirus è una pandemia. “Un nuovo virus che si diffonde in tutto il mondo e contro il quale la maggioranza degli uomini non ha difese immunitarie”. Questa la definizione data dall’OMS. Un virus che non è più confinato in pochi territori ma abbraccia superfici più ampie. Tutto il Pianeta, ad eccezione dell’Antartide.

virus
Coronavirus, l’ufficialità arriva dall’OMS: “E’ una pandemia.”

I numeri della pandemia

114 Paesi colpiti. 118 000 contagi e 4200 vittime. Numeri che destano paura non solo nell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il 2009 l’ultima volta che era stata dichiarata una pandemia con l’influenza H1N1 (influenza suina”). La situazione ora appare ben più grave per un virus che si diffonde alla velocità della luce. “Siamo profondamente preoccupati per la diffusione e la severità della malattia e per l’allarmante livello di inazione. Ci aspettiamo un aumento del numero dei casi, delle morti e dei Paesi colpiti.” Ha dichiarato il direttore dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus. La domanda sorge spontanea. Cosa cambia alla luce della nuova denominazione?

Le dichiarazioni del direttore dell’OMS

La definizione di pandemia non cambia la valutazione dell’Oms sulla gravità della situazione. Non cambia quel che l’Oms sta facendo, né quel che i Paesi dovrebbero fare”. Sottolinea Ghebreyesus. Possiamo interpretare la decisione di inserire il Coronavirus tra le pandemia come una puntualizzazione. Una precisazione per quegli Stati che potrebbero adottare misure più restrittive ma ancora non lo hanno fatto. E’ il caso dell’America che sembra non essere preparata a contenere una probabile ondata di contagi. Diversamente dalla Cina (che sta vincendo la sua battaglia), dove è stato attuato un piano di emergenza molto più rigido rispetto ad altri Paesi. Dell’Italia è lo stesso Ghebreyesus a dichiarare: “Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni“.

coronavirus
Ora c’è bisogno di un coinvolgimento più ampio

Ora che abbiamo l’ufficialità della pandemia c’è bisogno di un coinvolgimento più ampio. Settore sanitario, società e cittadini tutti. La parola “potrebbe suggerire che non possiamo fare più nulla per contenere il virus” ha aggiunto il direttore. “Questo non è vero. Siamo impegnati in una lotta che può essere vinta se facciamo le cose giuste”. E poi il messaggio finale. “Non siamo alla mercè del virus. Il grande vantaggio che abbiamo è che le nostre decisioni, a livello di governi, attori economici, comunità, famiglie e individui è che tutti noi possiamo influenzare la traiettoria dell’epidemia. La regola del gioco è mai darsi per vinti”.

Coronavirus, l’ufficialità arriva dall’OMS: “E’ una pandemia” ultima modifica: 2020-03-11T20:41:44+01:00 da Mariateresa Marotta

Commenti