Lo Sliema Wanderers, la squadra di calcio che milita nel massimo campionato, si trova ad affrontare una grave crisi finanziaria. I calciatori lamentano di non aver ricevuto nessuno stipendio in questa stagione. L’MFPA (Malta Football Players Association) ha diramato un comunicato nel quale spiega la difficile situazione che si trovano a vivere i giocatori e lo staff tecnico.
L’MFPA a sostegno di calciatori e allenatori
Lo Sliema Wanderers sembra essere ormai sull’orlo del fallimento. “Senza stipendio – ha dichiarato l’MFPA – alcuni giocatori a tempo pieno stanno letteralmente lottando per mantenere se stessi e le loro famiglie. È del tutto irresponsabile e inaccettabile che i club possano offrire nuovi contratti e iniziare una stagione nella Premier League maltese, mentre le quote delle stagioni precedenti non sono ancora state pagate“. E ancora: “L’MFPA ha anche inviato un’e-mail ufficiale, chiedendo al Club di adempiere ai propri obblighi contrattuali.
Nessun feedback è stato ancora ricevuto. Qualora il pagamento completo non venga effettuato entro i termini stabiliti dalla normativa – si legge nella nota – non ci sarà altra scelta che intraprendere azioni legali per recuperare gli stipendi dovuti. Come sempre, MFPA sosterrà pienamente i giocatori e gli allenatori“.
Dimissioni e abbandoni
Lo Sliema Wanderers si trova a dover fare i conti con una serie di difficoltà, a cominciare dalle dimissioni di Alex Muscat, team manager del club, e del suo vicepresidente Keith Perry. Per non parlare di alcuni dei giocatori migliori che, a causa dei mancati pagamenti degli stipendi, hanno deciso di lasciare la squadra. E’ quello che hanno fatto Oscar Linton e Sylvano Comvalius.
Lo Sliema Wanderers Football Club, società calcistica fondata nel 1909, ha iniziato molto bene questa stagione, grazie a una serie di acquisti importanti. Tanto che a dicembre si trovava in cima alla classifica. Da allora, in seguito a queste vicissitudini, è iniziato un percorso in discesa e la squadra è al quarto posto in classifica. Gli effetti della crisi, com’era prevedibile, si fanno sentire.