Le Catacombe di Ta’ Bistra tornano nuovamente a disposizione del pubblico. Dopo un periodo di chiusura riaprono il 30 maggio, con una fascia oraria piuttosto ampia, dalle 10 alle 16.30, che consentirà a curiosi e appassionati di siti archeologici di godere nuovamente di queste importanti testimonianze storiche. Nell’arcipelago maltese ci sono centinaia di catacombe. Dai più antichi ipogei, strutture molte simili alle catacombe con pitture astratte, ancora visibili, legate probabilmente a lontanissimi riti funerari. Alle centinaia di catacombe che si trovano principalmente nel quartiere di Città Vecchia, la vecchia capitale dell’isola. Tesori nascosti che emergono a Rabat, a Mqabba, a Naxxsar, e vicino a Mosta, dove si trovano appunto le Catacombe di Ta’ Bistra.

Il sito di Ta’ Bistra rappresenta la più grande serie di tombe accessibili oltre i confini dell’antica città dell’isola

Il complesso di catacombe noto come Ta’ Bistra è considerato tra i più importanti complessi funerari paleocristiani al di fuori dell’area di Rabat. Si trova più o meno a metà strada tra l’antica città di Melite e l’importante porto di Salina. Come spiega Heritage Malta, questo sito archeologico ha una caratteristica molto particolare. Si è sviluppato infatti all’interno di una cava. Una cava che continuò ad essere utilizzata e sfruttata durante e dopo l’utilizzo delle tombe. Il complesso contiene 16 gruppi di sepolture che comprendono complessivamente 75 tombe. Rappresenta la più grande serie di tombe e catacombe accessibili al di là dei confini dell’antica città dell’isola.

Le Catacombe di Ta Bistra

In questo sito funerario, che risale presumibilmente al quarto secolo, si trovano solo due tipologie di tombe: quelle “a finestra” e quelle conosciute come “cubiculum ad arcosolia”. Queste ultime sono particolari nicchie scavate nella roccia, frequentemente di forma semicircolare e sormontate da un arco addossato alla parete. Altra caratteristica importante di Ta’ Bistra è rappresentata dal fatto che in questo sito funerario mancano le tombe dei bambini, che invece si trovano in grande numero e frequentemente nelle catacombe di Rabat.

I primi scavi archeologici a Ta’ Bistra risalgono a fine Ottocento

Questo sito archeologico è noto fin dal 1886, quando venne registrato per la prima volta da Emmanuel Magri. Ma è stato indagato più accuratamente solo quasi cinquant’anni dopo, nel 1933, quando ne scrisse il capitano Charles Zammit. Nuove indagini archeologiche seguirono in anni più recenti, rispettivamente nel 2013 e nel 2014. Questi ultimi scavi hanno portato al rinvenimento di tre antiche lucerne esposte oggi nel piccolo edificio attraverso il quale i visitatori devono passare per avere accesso al sito. Qui è illustrata la storia dell’area archeologica di Ta’ Bistra e le diverse fasi degli scavi che negli anni hanno portato alla scoperta di questo sito e alla sua valorizzazione.

Copertura catacombe di Ta Bistra

Una curiosità ci racconta che questo luogo anticamente dedicato alla morte, durante la seconda guerra mondiale è stato usato come rifugio antiaereo per proteggere gli abitanti della zona. Una seconda curiosità ci informa che il restauro delle Catacombe di Ta’ Bistra, conclusosi nel 2016, parla italiano. Nasce infatti da una joint venture tra imprese locali e la trevisana Officine Bertazzon spa, costruttrice delle coperture metalliche che caratterizzano il sito archeologico.

(ph credit: Ta’ Bistra Catacomb/Heritage Malta)

Riaprono al pubblico le Catacombe di Ta’ Bistra ultima modifica: 2021-05-29T09:00:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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