Maschile singolare è uno dei cinque film, inediti a Malta, che verrà proiettato a Spazju Kreattiv all’interno dell’attesissimo evento annuale Cinema Italia Malta 2022. A seguito della visione (domenica 15 maggio, alle 17:30), lo sceneggiatore Giuseppe Paternò Raddusa sarà presente alla proiezione per incontrare il pubblico e rispondere a coloro che vorranno porgli delle domande dopo la visione. Per l’occasione, ci rilascia anche una gentilissima intervista.

Domenica sarai a Malta per la proiezione del film, alla quale seguirà, come citato, l’opportunità, per gli spettatori, di rivolgerti alcune domande. Come hai accolto questo invito? E’ la prima volta che presenzi all’estero ad un evento di questo tipo?

L’ho accolto con immenso piacere. Ho partecipato diverse volte a questo tipo di eventi ma mai all’estero, dove non ho mai presentato nulla. Non nascondo che mi intriga farlo in un posto speciale come Malta, dove si incontrano tante culture diverse, dove non ci sono certezze ma solo contaminazioni, un’isola che è vicina ma anche lontana…

Il film è uscito in distribuzione con due titoli diversi: “Maschile singolare” e “Mascarpone”. Qual è il motivo? Quale diversa spiegazione si può attribuire al “messaggio” di ognuno di essi?

Non credo tanto al “messaggio”, nei cinema, più alla suggestione, all’interpretazione di chi fa arte e poi la condivide con le persone. Però mi piace la domanda perché ce lo chiedono in tanti. Maschile singolare, in Italia, circoscrive la “descrizione” di un sostantivo. Singolare può anche indicare sia la dinamica individuale di qualcuno che una condizione dell’anima particolare e insolita, in un dato momento. Una doppia lettura che è perfettamente ascrivibile alla condizione di Antonio, il protagonista. Che è sia solo (“singolare”) che alle prese coi suoi nuovi orizzonti, lui che ha sempre vissuto con qualcuno al proprio fianco. Qualcosa di anomalo, per lui.

E Mascarpone?

Il mascarpone che dà il titolo al film per i paesi esteri, invece, è quello che nel film deve “riuscire bene” al protagonista, impegnato in un corso di cucina. Di più non voglio rivelare altrimenti rovinerei chi vuole gustarsi il film. Aggiungo però che Mascarpone è una parola estremamente riconoscibile in tutto il mondo, richiama l’Italia e soprattutto aggiunge una connotazione ancora più sofisticata e sexy al film. Ci vuole pure quello!

Antonio, uno dei protagonisti del film, sta insieme al marito Lorenzo da dodici anni e da questo è completamente dipendente da un punto di vista economico. Quando Lorenzo lo lascia, per Antonio all’inizio è una tragedia. Questa è sicuramente la prima volta che la tematica maschilista della donna “mantenuta” dall’uomo venga proiettata su un personaggio maschile e gay. Da cosa è scaturita l’idea della stesura di questa sceneggiatura?

Con i registi del film, Matteo Pilati (che l’ha anche prodotto) e Alessandro Guida volevamo raccontare una storia classica affidandola a personaggi non eterosessuali. Sentivamo che, da questo punto di vista, ci fosse un gap, nel nostro Paese. Ci sono film e storie legate all’universo LGBTQ+, ma molto spesso sono vincolate alla paura, all’accettazione del proprio orientamento, al coming out. Che è giustissimo e bellissimo ma volevamo creare un racconto, una commedia romantica in cui l’omosessualità del protagonista non rappresentasse mai un problema.

I personaggi di Jennifer Lopez, Chris Pratt e Kate Hudson non ci pensano mai, nelle commedie, al fatto di essere etero.  Perché un personaggio non etero dovrebbe? Sapevamo che, lavorando su schemi consueti, universali e scientifici (la ricostruzione di sé dopo la fine di una storia, superando ostacoli, incontri, traumi fino alla vittoria), avremmo ottenuto qualcosa di significativo e prezioso. È anche questo il bello di lavorare sulle storie: c’è l’istinto ma anche la geometria.

Le vicende di Antonio e degli altri personaggi che ruotano intorno alla sua vita, sono verosimili? Credi cioè che il film possa essere uno stralcio della vita reale di un trentenne, di qualsiasi identità sessuale, del 2022?

Non lo so. Non ho il potere di entrare nelle case di ogni trentenne in Italia, sarei un pazzo a pretendere di creare qualcosa in cui tutti si identifichino totalmente! Resistono però dei frammenti, dei passaggi che appartengono a molte persone. Forse non a tutti. Ma non devo per forza vivere certe cose, per amarle. Ci sarà chi si immedesima di più, chi meno, chi lo sa? Nel momento in cui la macchina da presa comincia a filmare, è chiaro che rappresenti una porzione della realtà. Ma si tratta, appunto, di una rappresentazione. 

Una domanda tecnica: in che modo lo sceneggiatore di un film contribuisce alla realizzazione della pellicola? Nel caso specifico di “Maschile singolare”, hai partecipato al casting, hai seguito le riprese, sei intervenuto nella post-produzione?

Dipende dai casi. Io sono stato sul set con Matteo e Alessandro, ho lavorato con gli attori, che sono tutti bravissimi, ed è stato molto bello. Commare è il protagonista che sognavamo ma tutti, davvero tutti (Valdarnini, Saurino, Giraud, Adorni, Calderone, Magazzù, Chichiarelli…) hanno dato il massimo – e sono felice che ci sia anche mia cugina, Manuela Spartà, che è una bravissima attrice e che interpreta l’ex cognata del protagonista. Ho anche partecipato ai casting, Matteo e Alessandro sono sempre stati molto attenti a coinvolgermi, da questo punto di vista – non è sempre così. Sulla post sono intervenuto meno – mi hanno chiesto qualche consiglio ma avevano pieno controllo della faccenda.

Un’ultima domanda. Oltre ad essere sceneggiatore, sei anche  l’ideatore di diversi podcast, attore e scrittore. Quale il settore che ti ha dato più soddisfazioni? A quale progetto stai lavorando adesso?

Con la piattaforma Gli Ascoltabili stiamo lavorando a tante audio-serie. Al momento il mercato dei podcast è pieno di menti interessanti che creano contenuti di valore e scrivere senza pensare alla parte visiva è stimolante e sorprendente. Stiamo continuando con le nuove puntate di Demoni Urbani, il podcast true crime più ascoltato d’Italia, che è il nostro prodotto di punta, condotto da Francesco Migliaccio. A breve tornerà un format condotto da Furio Ravera, un neuropsichiatra che ha già lavorato con noi de Gli Ascoltabili, siamo già on air con questa serie pazzesca che si chiama “Il podcast del disagio” condotta da Vee Tridente e siamo in attesa di lanciare altre due serie di cui però non posso rivelare nulla. Poi, come qualsiasi italiano in questo momento, sto lavorando al mio romanzo. Ma quello ve lo diranno in tanti…

Ricordiamo ai lettori che Cinema Italia a Malta è un’iniziativa dell’Istituto Italiano di Cultura – La Valletta con Spazju Kreattiv, in collaborazione con la Faculty of Arts, M.A. in film studies della University of Malta e sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Malta.

“Maschile singolare”: intervista allo sceneggiatore Giuseppe Paternò Raddusa ultima modifica: 2022-05-14T09:00:00+02:00 da Maria Grazia Strano

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