Le parole che ogni giorno pronunciamo con una certa naturalezza e indifferenza sono in realtà messaggere di significati importanti. Pensiamo alla parola “carnevale” (visto che siamo nel periodo delle maschere e dei coriandoli). Il termine carnevale deriva dal latino e letteralmente ci dice che sta arrivando il momento di levare la carne dalla tavola, di non mangiarne più (carnevale = carnem-levamen). Infatti, dopo i balli in maschera e il mangiare “grasso” (da cui derivano le diciture di giovedì e martedì grasso) arriva il momento di astenersi dai bagordi. Secondo un’altra linea etimologica, sempre sostenuta da studiosi della lingua italiana, l’origine del termine “carnevale” è da rintracciarsi nel significato della parola “vale” che sembra essere un’antica formula latina di saluto. In altre parole, se “vale” significa “addio”,carnevale” vuol dire “addio carne”. Esiste, tuttavia, persino un’altra ipotesi, anche se generalmente meno accreditata; secondo questa terza supposizione la parola carnevale trova una relazione con “carrus navalis” ossia una sorta di nave con le ruote che veniva trainata in occasione di processioni e feste.

Dall’italiano fino alle altre lingue

Il Carnevale è una festa tipicamente italiana, a tal punto che la “nostra parola” ha contaminato tutte le altre lingue. Se percorriamo le vie linguistiche dell’Europa, ritroveremo spesso parole somiglianti al nostro carnevale. Infatti, in francese e spagnolo abbiamo Carnaval, in inglese Carnival, in tedesco e maltese Karneval e via via in tutte le altre lingue. Da un punto di vista cronologico, il carnevale si colloca tra l’Epifania e la Quaresima altre due parole dotate di una storia significativa. La parola Epifania deriva dal greco (ἐπιφαίνω) e significa manifestazione o apparizione (il momento in cui secondo la tradizione cristiana Gesù apparve ai Re Magi). Quaresima è, invece, una parola che deriva dal latino (quadragesĭmus) e significa quarantesimo giorno (in riferimento ai quaranta giorni di preparazione alla Pasqua). È interessante osservare come ogni parola contenga al suo interno una narrazione di storie. Entrare in un parola significa percorrere una strada che ci permette di viaggiare nello spazio e nel tempo.

La storia della festa

Il significato intrinseco del carnevale è antichissimo e richiama a sé un periodo di allegria e gioco. Sotto la protezione di una maschera si possono dire e fare cose che altrimenti non sarebbero lecite. Secondo alcuni studiosi, i festeggiamenti del carnevale derivano da antichi rituali che prevedevano il mascheramento. Egiziani e greci celebravano le loro divinità (rispettivamente Iside e Dioniso) con rituali e feste in maschera. Con gli antichi romani il periodo degli scherzi e del sovvertimento dei costumi sociali avveniva durante i “Saturnali”, che cadevano nel periodo di febbraio. Le celebrazioni dedicate a Saturno erano molto simili al nostro carnevale: balli in maschera, leccornie, bevande alcoliche e sberleffi. Anche i riti propiziatori della fertilità e della vita hanno a che fare con il nostro carnevale. Attraverso l’ironia l’uomo ha sempre esorcizzato la paura della morte. Il periodo carnevalesco coincide con l’inizio dell’anno agricolo, con la primavera e la semina. A partire dal XIII secolo l’Europa decise di ufficializzare questa tradizione e inserendo la festività del carnevale all’interno calendario cattolico.   

Carnevale: ogni parola vale ultima modifica: 2021-02-14T09:00:00+01:00 da Marzia Cipollone

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