Gli insegnanti delle scuole pubbliche maltesi, nei giorni del 7 e dell’8 gennaio, scioperano per chiedere la didattica a distanza come regola basilare per evitare la diffusione del virus. A seguito dell’impennata di nuovi casi Covid registrati a Malta negli ultimi giorni – mercoledì 6 gennaio erano 224 i nuovi casi – gli insegnanti delle scuole pubbliche, di tutti gradi – dalla prima infanzia fino all’università – hanno deciso di astenersi dall’ingresso in aula.

Gli insegnanti e il governo

L’Unione degli Insegnanti Maltesi – MUT- vuole aprire un dialogo con le autorità. Molte scuole private, cattoliche e non, hanno già espresso la loro volontà di restare chiuse al fine di prevenire un ulteriore diffusione del virus. Secondo Marco Bonnici, presidente del MUT, questa situazione di mancata uniformità strategica sta creando dissenso e squilibrio tra il corpo docente. Secondo gli insegnanti è necessario passare alla didattica a distanza, ma il governo non sembra voler accogliere questa proposta. Il primo ministro Robert Abela e il ministro della Salute Chris Fearne hanno dichiarato che la scuola è una priorità. Se nei prossimi giorni i casi continueranno a salire, saranno introdotte e rinforzate altre misure di contenimento e distanziamento sociale.

Distanza sociale da Covid19
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

I numeri dei contagi impongono una nuova riflessione

La protesta degli insegnanti maltesi si inscrive in una più ampia riflessione. Perché i numeri dei contagiati crescono ancora? Quali sono i fattori che stanno concorrendo alla nuova diffusione? Secondo il ministro Chris Fearne e il sopraintendente alla Salute pubblica Charmaine Gauci, molte persone non hanno compreso l’importanza del distanziamento sociale (Times of Malta). In generale, si pensa che i fattori determinanti l’aumento dei casi a Malta siano fondamentalmente di tre tipi:

  • Le festività natalizie: durante questo periodi le restrizioni abituali dettate anche dall’autodisciplina si sono allentate;
  • L’arrivo della stagione fredda: la maggiore permanenza in luoghi chiusi facilita la diffusione del virus;
  • La nuova variante del virus proveniente dalla Gran Bretagna: non ci sono al momento informazioni ufficiali riguardante la presenza di questo virus a Malta.

Gli insegnati dicono “no” alle regole comportamentali disattese

La riflessione degli insegnanti maltesi ma anche italiani è spesso la seguente: se è vero che la scuola è un luogo sicuro dove le regole vengono seguite scrupolosamente, possiamo dire lo stesso della famiglia? Se la finalità didattica è perseguita anche in condizioni di lavoro molto difficoltose, le attività ricreative pomeridiane sono gestite nello stesso modo? In altre parole, secondo molti insegnati, la scuola non è il luogo in cui il virus viene generato, tuttavia potrebbe facilmente diventare il luogo in cui il virus viene portato e diffuso. Il virus, come spesso accade in questi tempi, riesce a enfatizzare problematiche ad ampio spettro. Gli insegnanti svolgono un fondamentale ruolo sociale, troppo di frequente non riconosciuto. Ora ci stanno chiedendo di ascoltare la loro voce e, forse, prestando attenzione, potremmo scorgere, nel fondo delle loro perplessità qualcosa di importante.

Sciopero degli insegnanti, le scuole pubbliche restano chiuse ultima modifica: 2021-01-07T19:24:33+01:00 da Marzia Cipollone

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