La mela, un frutto che tra storia e leggenda compare spesso nella letteratura di ogni epoca. Di questo antico frutto si parla sia in testi sacri che in testi letterari, riguardanti le narrazioni epiche.  

La mela e le sue antiche origini

Originaria dell’Asia Centrale la mela si diffonde prima in Egitto lungo la Valle del Nilo e poi in Grecia. Grazie alle conquiste dell’Impero Romano arriva in Occidente e in tutta l’Europa continentale. Nel Medioevo, i contadini e i monaci di tutta Europa producono diverse qualità di questo frutto che durante il Rinascimento subisce una importante selezione. Lentamente la coltura del melo ‘mette radici’ anche nel Nord America, in Australia e Nuova Zelanda. Oggi quello del melo è l’albero più coltivato al mondo.

albero di mele

La mela nella storia del mito


Tanti i riferimenti alla mela nelle narrazioni mitologiche secondo cui è Gea, la grande madre Terra a offrire la mela, simbolo di fecondità, ad Era come dono nuziale. Sempre secondo la storia epica dell’antica Grecia, Zeus re degli dei, ha un suo albero personale di mele e proprio da questo melo Ercole è costretto a sottrarre le mele d’oro dalla pianta presidiata dalle Esperidi. È sempre una mela “il pomo della discordia” che scatena l’invidia e la gelosia tra le dee Venere, Giunone e Minerva. L’ira tra le divinità dell’Olimpo scatenerà poi la guerra di Troia.

la mela pomo della discordia
Il pomo della discordia – Il giudizio di Paride di Girolamo di Benvenuto

Anche nell’Eden troviamo la mela che è il frutto proibito ma Adamo ed Eva trasgrediscono il volere divino. Secondo quanto trascritto nell’Antico Testamento il primo uomo e la prima donna creati da Dio non si curano delle raccomandazioni del loro creatore e mangiano il frutto del desiderio, sconvolgendo così le sorti dell’umanità. Durante il Sacro Romano Impero e anche nelle epoche successive, la mela continua a essere un simbolo di fertilità. Infatti è molto diffusa l’usanza di dividere una mela prima di entrare per la prima volta nel talamo nuziale. Ed anche di donare una mela come dichiarazione d’amore alla propria amata. Tra i tanti episodi storici che vedono protagonista l’antico frutto c’è anche quello del leggendario eroe svizzero Guglielmo Tell, che, colpendo con una freccia una mela posizionata sulla testa del figlio, riesce a salvarsi la vita.

new york la grande mela
New York, la Grande Mela

Da non dimenticare, inoltre, che il fisico Isaac Newton scopre la legge di gravità grazie ad una mela che gli cade sulla testa mentre era sdraiato sotto un albero. E poi come non parlare di New York, una delle città più importanti e famose del pianeta, che il mondo chiama la “Grande Mela”.

La cotognata

L’impiego della mela per la preparazione di dolci e marmellate è davvero molto diffuso oltre che molto apprezzato. Torte, crostate, confetture, tante le divagazioni sul tema che vedono l’antico frutto protagonista dell’arte pasticcera di ieri e di oggi. La confettura per eccellenza è la cotognata, a base di mele cotogne. Una volta la cotognata era venduta a panetti chiusi in scatole di latta o di legno, oppure in formine dure quasi come caramelle.

mele cotogne in un cesto

Oggi è quasi introvabile, quindi per offrirla con un bel piatto dei formaggi o come dessert bisogna proprio prepararla in casa. Gli ingredienti sono, mele, zucchero, acqua e limone. A seconda del tipo di cotognata che si vuole preparare si possono aggiungere canditi di cedro o arancia, cannella, destrosio e acido citrico in polvere per la conservazione.

Preparazione

Preparare uno sciroppo di zucchero la sera prima con 500 ml d’acqua e 1,125 kg di zucchero e lasciarlo riposare. Cuocere due chili di mele cotogne intere, senza sbucciarle, in abbondante acqua. Una volta giunte a cottura, scolarle, eliminare bucce e torsoli in modo da ricavare solo la polpa. Portare a ebollizione lo sciroppo e versarvi la polpa delle cotogne, amalgamare il composto e cuocere mescolando. Dopo 15 minuti aggiungere il succo di un limone e la sua scorza grattugiata. Altri 15 minuti di cottura ancora e la cotognata dovrebbe essere pronta.

la mela diventa cotognata
La cotognata

La prova per capirlo è quella di versare una goccia su un piattino: se è compatta e non scivola, il composto è arrivato a giusta cottura. A questo punto lo si può versare in stampini leggermente unti oppure in una teglia rettangolare rivestita di carta da forno. Per mantenere la cotognata bella soda ma umida la si può tagliare a panetti e conservarla sempre avvolta nella carta in scatole ermetiche. Per aromatizzare la cotognata basta aggiungere una stecca di cannella allo sciroppo che poi andrà levata prima di aggiungere le mele. A fine cottura si possono aggiungere anche dei canditi di cedro e arancio finemente tritati.

La cottura al microonde

Col forno a microonde la cotognata si può asciugare molto più rapidamente: basta lasciar cuocere il composto per alcuni secondi alla massima potenza. Poi la si lascia raffreddare e si ripete l’operazione fino a che la cotognata non raggiunge la consistenza desiderata. Ulteriore consiglio: si può stendere la cotognata su una carta da forno, la si copre con un altro foglio di carta, la si livella con il mattarello e si fa asciugare. Alla fine si può tagliare la confettura in quadratini per poi spolverarli di zucchero o destrosio come se fossero caramelle di frutta.

La mela, il frutto del mito, delizia dell’arte pasticcera ultima modifica: 2020-10-24T10:19:44+02:00 da Maria Scaramuzzino

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