In una fredda serata di febbraio, l’atmosfera si è riscaldata grazie alla conviviale tenutasi al ristorante Kaiseki. Questo incontro è stato un’immersione in un’esperienza culinaria che ha attraversato confini e culture, offrendo un assaggio unico, di ciò che accade quando l’Oriente incontra l’Occidente nel cuore del Mediterraneo. Il ristorante Kaiseki è guidato dall’innovativo chef Noel Azzopardi, premiato a Malta come chef dell’anno, che rappresenta una nuova generazione di cuochi che abbracciano, con passione, l’arte di fondere insieme elementi di diverse tradizioni culinarie, creando qualcosa di veramente eccezionale.

Massimiliana Tomaselli
Delegata Accademia Italiana della Cucina -Malta

Protagonista della serata è stata la cucina fusion. La cena è stata un viaggio attraverso un menu italo-asiatico; i commensali hanno gustato otto piatti ispirati alla tradizione italiana, ciascuno con un tocco esotico. Un esempio sorprendente di questa fusione è stato il “Raviolo Dim Sum”, un raviolo cinese con guanciale e crema di pecorino.

Il ruolo dell’Accademia italiana della Cucina

Massimiliana Tomaselli, ha sottolineato come la cucina fusion, sia un processo storico e culturale. È la rappresentazione della storia dell’espatriato che, trovandosi in terre straniere, adatta le ricette di casa con gli ingredienti locali, creando qualcosa di nuovo e vibrante. È un promemoria che la nostra meravigliosa cucina italiana, così come la conosciamo oggi, è il risultato di secoli di scambi e influenze.

Questa cena, inoltre, ha ricordato che il ruolo dell’Accademia, è anche quello di esplorare il cibo in tutte le sue forme e ha evidenziato l’importanza di un approccio aperto e curioso verso le altre culture gastronomiche, promuovendo un’integrazione culinaria che non divide ma, piuttosto, unisce.


La serata è stata arricchita dalla presenza dell’attore Giovanni Costantino che ha letto, con il talento e l’ironia che lo caratterizzano, una poesia scritta da Aldo Fabrizi intitolata “La matriciana mia”. La conviviale di febbraio, al ristorante Kaiseki, ha, dunque, ricordato a tutti i presenti che la cucina è molto più di semplice nutrimento: è storia, è cultura, è un ponte tra mondi diversi che, quando attraversato, può rivelare orizzonti sconosciuti e meravigliosi.

 

Cucinare tra culture: abbracciare l’innovazione, custodire l’eredità ultima modifica: 2024-02-16T07:59:10+01:00 da Paola Stranges

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