Quella di Marzia Cipollone è la storia di una donna italiana che a Malta ha trovato il tempo e la voglia di sognare e rimettersi in gioco. 

Devo ringraziare Malta, a cui sono ormai indissolubilmente legata, se il mio progetto di scrittura ha preso corpo. È Malta, con tutte le sue contraddizioni e la sua internazionalità, che mi ha offerto la possibilità di riflettere e di far venire alla luce alcune idee che da tempo mi frullavano in testa. Sì, questa piccola isola al centro del Mediterraneo è dotata di un’atmosfera e di una ricchezza di contesti che solo chi la vive ha modo di comprendere. Sono felice che il mio libro “Donne verticali” (ediz. ExCogita) – a breve in vendita nelle librerie italiane – sia stato concepito proprio qui, in questo crocevia di lingue e culture. Qui sono nati i diciannove racconti che vogliono infrangere con leggerezza e semplicità molti dei luoghi comuni sulle donne, compreso quello che mi riguarda più da vicino, ossia, quello sulle cinquantenni viste come donne ormai fuori gioco, depresse o perennemente in crisi per la perdita della loro gioventù.

marzia cipollone con vestito bianco sorridente

Quando sono arrivata a Malta, circa sette anni fa, ero abbastanza disorientata e non mi sarei mai aspettata che questo luogo mi avrebbe donato così tanto. Avevo seguito mio marito che si era trasferito qui per lavoro e non avevo alcuna idea di come avrei potevo costruire la mia nuova vita a Malta. Cosa potevo fare io in quest’isola? Ricordo che la prima cosa che mi colpì furono le tante contraddizioni; da una parte vedevo i pescatori e i contadini maltesi con la loro genuinità ed il loro inglese malfermo e dall’altra una “piccola città del futuro”, che cresceva ad un ritmo vertiginoso, una città fatta di grattacieli e di personalità che attraccano con yatch e con barche a vela. Quando sono arrivata qui a Malta, l’isola non era com’ è Oggi. Spesso si incontravano dei piccoli carri trainati dai cavalli e ti capitava di stare fermo in macchina, in coda dietro al carretto. C’era anche il carrettino che portava i gelati, o il camioncino con le bombole a gas… ma quest’ultimo, a ben pensarci, passa ancora oggi di fronte alle case, suonando il clacson. In altre parole, io notavo quest’aspetto romantico, poetico, old fashion che conviveva con la modernità e con la costruzione del business centre.

Che dire? Un po’ alla volta quest’isola mi ha catturato. Mi ha affascinato. Il clima mite, la ricchezza di relazioni, il confronto con tante culture differenti – ricordiamo che a Malta convivono benissimo molte comunità -sono diventati per me tanti importanti elementi positivi, punti di riferimento e spunti che mi hanno arricchito la vita. E così ho cominciato ad amarla quest’isola, nella buona e nella cattiva sorte, con le sue peculiarità e con i suoi aspetti negativi, che poi sono qui come in ogni altro posto. 

marzia cipollone seduta nel suo salotto

Io penso che noi dovremmo riconoscere a Malta anche un’altra importante dote: Malta è un posto che dà una seconda chance a tutti noi. Forse proprio perché qui tutto è in costruzione, in divenire, come un costante work in progress, molti di noi qui hanno avuto la loro seconda occasione. E anche io l’ho avuta. Ho fatto, per la prima volta nella vita, quello che  desideravo. E l’ho fatto anche a un’età bella, che è quella dei 50 anni. Con soddisfazione ho cominciato a riavvicinarmi alle mie passioni. Sono laureata in Filosofia ma in Italia era difficile lavorare con questo titolo, e quindi avevo fatto quei compromessi che spesso fanno le persone che hanno frequentato facoltà umanistiche, e cioè mi ero riciclata in tanti lavori e ruoli, fino all’approdo finale nel modo dell’informatica. Ma ecco che a Malta c’è stato il colpo di scena, qui ho ripreso in mano le mie passioni: la letteratura, la filosofia, la scrittura. Attualmente lavoro come tutor privato per i ragazzi bilingue che vogliono sostenere la maturità anche in italiano e per quelli che vogliono rinforzare o imparare l’italiano. E, con sorpresa, ho scoperto che sono molte le persone interessate alla nostra lingua e alla nostra cultura. Noi italiani, e non solo quelli all’estero, dovremmo esserne fieri.”

Italiani a Malta: Marzia realizza il sogno di diventare scrittrice ultima modifica: 2020-07-09T10:00:00+02:00 da Paola Stranges

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