Il Rabato del Castello, così si chiamava originariamente in italiano la Cittadella fortificata di Gozo, Rabat. Solo successivamente, nel 1897, prese il nome Vittoria, in onore della grande sovrana inglese e in occasione del suo Giubileo di Diamante. La Cittadella fortificata, oggi molto caratteristica e affascinante, con i suoi resti storici rappresenta l’antica capitale di Gozo. Vista la posizione, era stata certamente realizzata per difendere i primi abitanti dell’isola dalle incursioni dei pirati che da queste parti, nel centro del mare Mediterraneo, erano piuttosto frequenti. Il Rabato del Castello si trova infatti abbarbicato sopra una rupe alta 150 metri dalla quale è possibile dominare tutta l’isola. Quindi, non rappresentava solo un ottimo rifugio per chiudersi e proteggersi da eventuali invasori. Era anche un’ottima postazione da cui controllare i movimenti sull’isola e sulle sue coste.
Sulla rupe del Rabato del Castello l’antica acropoli e un tempio romano dedicato a Giunone
Anche qui, come in altre aree dell’arcipelago maltese, la presenza dell’uomo è molto antica. Le radici della Cittadella di Gozo risalgono all’epoca tardo medievale ma si sa che questa rupe, che domina l’isola sottostante e il mare, era già abitata in epoca Neolitica. Una posizione strategica in tutti i periodi storici, per gli antichi insediamenti così come per quelli successivi e molto più recenti. Probabilmente qui si fermarono anche i Fenici. E poi i Romani che su questa acropoli avrebbero realizzato un luogo di culto, di spiritualità e di aggregazione. Probabilmente un tempio dedicato alla dea Giunone. Fu proprio in epoca romana che in quest’area si realizzò un grosso insediamento conosciuto con il nome di Gaulum. Coppa, in latino, probabilmente per la particolare forma dell’isola.
La presenza romana è testimoniata da alcuni reperti trovati proprio in questa zona. Resti del tempio dedicato a Giunone sono conservati nel museo della cattedrale. In epoca medievale, l’acropoli a scopo difensivo venne trasformata in Castello. Inevitabile, più avanti, anche l’insediamento dei Cavalieri di San Giovanni – che arrivano nell’arcipelago maltese dopo il 1530 – e che decisero di arricchire la Cittadella con nuove fortificazioni. Il Castello venne saccheggiato nel 1551 dall’esercito ottomano e la cinta muraria ricostruita nel Seicento. Con l’arrivo di Napoleone e la fine del governo dei Cavalieri l’uso a scopo protettivo della Cittadella di Gozo si rinnovò perché proprio qui i francesi si asserragliarono per difendersi dalla popolazione. I loro saccheggi e razzie non li avevano fatti benvolere dal popolo a cui comunque dovettero arrendersi. Poi arrivarono gli inglesi.
Tra gli ospiti delle antiche prigioni anche il condottiero Jean Parisot de La Valette
Oggi, perdendosi tra gli antichi vicoli dalla Cittadella di Gozo c’è molto da vedere. Anzitutto lo splendido panorama che da questa postazione si apre sull’isola, sul mare e oltre. Il Museo Archeologico, ospitato nell’antico palazzo storico Casa Bondi, conserva tante testimonianze. In particolare quelle legate al periodo Neolitico che nell’arcipelago maltese ha lasciato tracce fra le più importanti e significative che si conoscano. E importanti reperti di epoca fenicia, punica e romana. Poi le Antiche Prigioni, in uso dal XVI secolo fino a epoche relativamente recenti e che fra i suoi detenuti ebbero anche il condottiero e Gran Maestro dell’Ordine Jean Parisot de La Valette, in seguito fondatore dalla capitale La Valletta. Era finito in carcere perché protagonista di un’aggressione.
La Cattedrale dell’Assunzione sorge proprio sulle fodamenta del tempio romano
La barocca Cattedrale dell’Assunzione sorge proprio dove anticamente si trovava il tempio romano dedicato a Giunone, passando per diverse ricostruzioni che la videro, come tempio cristiano, più volte distrutta e ricostruita. La struttura attuale fu realizzata tra fine Seicento e inizio Settecento in seguito ai danneggiamenti del precedente edificio dopo il terremoto in Sicilia del 1693. Fu elevata a dignità di cattedrale da papa Pio IX nel 1864.
Tre sale compongono il Museo della Cattedrale aperto nel 1979 e dove si trovano, fra l’altro, alcuni resti legati proprio alle “radici” di questo antico luogo di culto. Si tratta infatti di parti delle colonne che appartenevano a quell’originario tempio romano dedicato alla dea Giunone. Sono i reperti più antichi. Fra importanti e antichi arredi sacri, statue e dipinti, in questo museo è conservata anche la sedia usata da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita nel 1990. L’artigianato e le tradizioni maltesi sono invece i protagonisti del Museo del Folclore locale, ospitato nella Casa Storica del Gran Castello.
(credit foto in evidenza : Apacheghost – Own work, CC BY-SA 4.0)
Molto interessante!