La Chiesa di Santa Maria Assunta si trova a Birkirkara.
Birkirkara è la città più popolosa di Malta, oltre che una delle più antiche. La sua costruzione risale all’XI secolo. Alcuni resti archeologici, però, testimoniano insediamenti abitativi fin dalla preistoria. Vi vissero fenici, punici e, probabilmente, anche i romani. È qui che sorse una delle prime parrocchie dell’arcipelago. Oggi ne conta ben quattro, una per ogni santo patrono: Sant’Elena, Santa Maria del Carmelo, San Giuseppe e Santa Maria Assunta. E proprio di quest’ultima e della chiesa a lei dedicata, che vogliamo parlarvi oggi. Andiamo, dunque, alla scoperta della storia e dell’architettura dell’il-knisja l-Qadima: “la vecchia chiesa” di Birkirkara.

L’architettura dell’il-knisja l-Qadima a Birkirkara

Le fonti più attendibili datano gli inizi dei lavori per erigere la chiesa di Santa Maria Assunta ai primi anni nel ‘600. Lavori che seguirono il progetto dell’architetto Tommaso Dingli, tirato fuori di prigione da Don Filippo Borg proprio per affidargli tale incarico. Sebbene non ci siano documenti che lo testimonino, in molti ritengono che il progetto iniziale sarebbe stato abbozzato da Vittorio Cassar mentre Dingli fu chiamato per proseguirne l’opera in seguito alla sua morte, avvenuta nel 1607. La firma di Cassar è certamente presente, invece, sulle opere della fortezza di San Tommaso a Marsascala e Santa Maria a Comino.
Ad ogni modo, si tratta di un esempio di architettura rinascimentale. La facciata presenta alle estremità lesene corinzie. Al centro, il portone ad arco fiancheggiato da colonne e sormontato da cinque bocchette con altrettanti stemmi. C’è quello del re Filippo II di Spagna, del Gran Maestro Alof de Wignacourt.

il-knisja l-Qadima: facciata

E poi ancora, l’emblema del vescovo Baldassare Cagliares e di Don Filippo Borg. Quest’ultimo ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della chiesa dell’Assunzione. Poiché è grazie a lui che ben presto questa divenne anche la seconda Collegiata dell’isola, preceduta solo da quella di Mdina. Fu il parroco a ottenere da Papa Urbano VIII il permesso per la sua costruzione e, inoltre, fu sempre lui a farsi carico di parte delle spese necessarie per ultimarla. Ritornando alla facciata principale, notiamo anche sei nicchie vuote, tre per ogni lato del portone. Mentre in alto, al centro, si apre un rosone. Anche l’interno presenta uno stile sobrio ed elegante, in linea con l’arte rinascimentale. Colonne e semi colonne si alternano in giochi di luci e ombre. La luminosità è data tanto dal colore chiaro delle pareti quanto dalla vetrate colorate che consentono l’ingresso dei raggi del sole.

La storia e la distruzione

Ci vollero oltre 50 anni per edificare la chiesa. Nel 1646 si terminarono gli interni ma la costruzione della cupola cominciò solamente un decennio dopo. Restava ancora da costruire, però, la torre campanaria. Una volta ultimata, rimase aperta al culto per 120 anni. Nel 1727, infatti, per volere del vescovo Gaspare Gori Mancini cominciò la costruzione della Chiesa di Sant’Elena dove vennero trasportate tutte le opere presenti nella chiesa di Santa Maria Assunta. Totalmente abbandonata, fu definitivamente chiusa nel 1787. Durante la peste che colpì Malta nell’800 la vecchia chiesa fu adibita a cimitero. E in questo periodo vi fu sepolto anche una personalità di spicco del clero maltese. Si tratta di Don Gaetano Mannarino. Espresse, nel suo testamento, la volontà di essere seppellito nella chiesa dell’Assunzione, e così fu. La lapide marmorea della sua tomba fu rinvenuta, infatti, durante i lavori di restauro nel corso del novecento.

La chiesa parrocchiale di Sant'Elena
Chiesa di Sant’Elena. Autore: Alecastorina93 – Licenza: CC BY-SA 3.0

Altre date importanti e nefaste nella storia della chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta sono il 1830, il ’56 e il ’94. La prima data segna il cedimento della cupola che distrusse parte della volta a botte. Il tetto, poi, cadde totalmente al suolo durante il terremoto del 24 giugno 1856. Il 1894, invece, è la data del crollo del campanile. Una nuova vita il-knisja l-Qadima la ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo periodo si ricoprì il tetto con lamine di metallo e fu sede di una scuola statale.

I restauri della chiesa di Santa Maria Assunta

Nonostante fosse quasi totalmente distrutta, la parrocchia continuava a suscitare l’interesse dei molti che la visitavano. Uno tra tutti l’arcivescovo Gonzi. A questa figura, infatti, si deve la ricostruzione e il restauro della chiesa. I lavori cominciarono il 7 ottobre 1969 sotto la guida del maestro Abraham Schembri. In assenza di testimonianze fotografiche si riuscì a stabilire l’aspetto originario degli interni grazie ai detriti. Ciò permise di ricostruire la volta a botte e il tamburo rimanendo il più fedeli possibile all’originale. La cupola, però, non ha mai più rivisto luce. Secondo il coordinatore, la causa del suo crollo nel secolo precedente è che la struttura della chiesa non sia in grado di reggerla. I lavori di restauro non sono ancora conclusi e la struttura continua a essere monitorata tramite sensori.

Perché? Esistono persistenti problemi strutturali, evidenti nelle crepe lungo le colonne e la volta a botte. Dunque, è necessario prevedere e prevenire danni che potrebbero tuttora verificarsi. Dal ’92 l’area attorno alla chiesa è Zona Pastorale Autonoma e dal 2005 la chiesa è nuovamente Parrocchia. Inoltre, è nella classifica dei monumenti nazionali di primo grado oltre che nell’inventario nazionale dei beni culturali delle isole maltesi. Queste nomine fanno di il-knisja l-Qadima una delle chiese di grande prestigio che consigliamo di visitare.

Immagine in evidenza. Autore: Alecastorina93 – Licenza: CC BY-SA 3.0

A Malta, la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta: Il-knisja l-Qadima: ultima modifica: 2020-02-18T09:00:00+01:00 da Serena Villella

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