Il disegno di legge che riguarda la depenalizzazione dell’aborto è stato presentato in Parlamento mercoledì scorso dalla deputata indipendente Marlene Farrugia. Ricordiamo che Malta è uno dei pochi Paesi al mondo, e l’unico nell’Unione Europea (insieme a San Marino e lo Stato del Vaticano), a vietare l’interruzione volontaria della gravidanza.
Quali sono le implicazioni di questo disegno di legge?
Decriminalizzare l’aborto significa eliminare la condanna penale per chi sceglie l’interruzione volontaria della gravidanza. A Malta l’argomento riguardante l’aborto e le sue implicazioni legali è stato da sempre oggetto di un ampio e controverso dibattito. Per una popolazione storicamente e profondamente legata al cattolicesimo le domande e i dubbi sono molti. Ma cosa succede se il credo religioso di un popolo impatta sui diritti civili di una parte dei cittadini? Quando e fin dove uno Stato può intervenire sull’autodeterminazione e il libero arbitrio degli individui? Come può concepirsi un reato che riguardi solo il genere femminile e penalizzi unicamente le donne? Non è questa una forma di discriminazione?
Depenalizzare l’aborto: un passaggio storico
Carmel Cacopardo, leader del partito dei Verdi (ADPD) ritiene che il disegno di legge proponga un importante passo avanti nel dibattito sull’aborto a Malta. Il Paese ha evitato per anni di confrontarsi con questo tema essenziale; avere il coraggio di affrontarlo è un passaggio d’importanza storica. Da oggi il dibattito potrebbe prendere una nuova direzione. Lara Dimitrijevic, direttrice della Women’s Rights Foundation (la fondazione che sostiene i diritti delle donne), ha affermato che il disegno di legge rappresenta un gesto di consapevolezza nei confronti delle donne, del loro valore all’interno della famiglia e della società.
“Life Network Foundation”: il movimento per la vita
Il disegno di legge è fortemente criticato da alcune aree politiche e dai movimenti antiabortisti. Secondo il punto di vista degli oppositori la “depenalizzazione” è una sorta di copertura, un modo per introdurre l’aborto a Malta. Una forte voce di dissenso è arrivato da Jason Micallef, presidente della stazione televisiva del partito laburista. Secondo il noto personaggio maltese i progressisti sarebbero colpevoli di introdurre a Malta la legalizzazione della cannabis, l’aborto, la legalizzazione della prostituzione e altre decisioni, a suo dire, pericolose e riprovevoli.
“For Choise”: il movimento a sostegno della libera scelta
Isabel Stabile di “Doctors for Choice” condivide appieno il disegno di legge sostenendo che mandare le donne in carcere per qualcosa che hanno deciso a seguito di una libera scelta (etica e medica) sia un grave errore. Equiparare l’aborto all’omicidio ha conseguenze profonde a livello sociale e psicologico. Un governo che si proclama progressista non dovrebbe ignorare questo disegno di legge.
L’educazione e la legalizzazione dell’aborto
All’interno del dibattito alcune posizioni politiche si concentrano sul valore dell’educazione. Molti sostengono che la legalizzazione dell’aborto dovrebbe avvenire attraverso una legge “sana” che metta come primo obiettivo una stabile politica di salute ed educazione sessuale. Emily Galea, membro del comitato di Young Progressive Beings, ha definita quella di mercoledì “una giornata storica per Malta, per il progresso sociale e per i diritti delle donne”.
Sicuramente un passo avanti peri diritti delle donne a Malta, che se sancito dalla legge , finalmente da alla donna il diritto del libero arbitrio , tutta un altra faccenda invece la svolta sociale , secondo me sarà’ tutto da vedere come i ginecologi locali si comporteranno…….. Sara’ che diventeranno tutti obiettori di coscienza? e poi ci ritroviamo come in Sicilia dove l ‘86% dei medici si rifiuta d praticare l’aborto? tutto da scoprire…….
Grazie Sabrina per aver preso parte a questo dibattito.
L’educazione e’ sempre la parte piu’ importante di ogni progetto. In questo caso credo che l’educazione dei ragazzi, di entrambi i sessi, alle conseguenze e alla responsabilità di ogni azione, credo sia fondamentale. La scelta non deve limitarsi alla gestione delle conseguenze “indesiderate” ma la scelta si può e si dovrebbe fare prima, vivendo la propria sessualità con responsabilità. Una legge che depenalizza l’aborto e’ un fatto di civiltà, ma arrivare a vedere, grazie all’educazione, una diminuzione progressiva di gravidanze indesiderate a qualsiasi eta’ della coppia (perché’ sempre di coppie si dovrebbe parlare, stabili o non stabili, giovani o vecchie ma la gravidanza e’ una conseguenza di un atto di coppia), e’ a mio avviso il vero successo di una nazione.
👍👏
Grazie Barbara per aver condiviso il tuo punto di vista.
Muy interesante tu nota, muchas gracias.
Grazie Katherine