Il mondo della musica italiana piange la morte di Stefano D’Orazio, lo storico batterista dei Pooh. L’inattesa notizia della sua scomparsa ha gettato nello sconforto i numerosi fan e, soprattutto, gli altri componenti della band, amici di una vita. D’Orazio, che si è sempre contraddistinto per la sua discrezione e la sua sensibilità, è stato l’anima e il cuore del gruppo.

Stefano D'Orazio con i suoi amici

“Ciao Stefano, nostro amico per sempre”

Roby Facchinetti, Red Canzian, Dodi Battaglia e Riccardo Fogli, che sui social ne hanno dato il triste annuncio, manifestando tutto il loro dolore. “Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti – hanno scritto – ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa. Preghiamo per lui. Ciao Stefano, nostro amico per sempre”.

Con la moglie Tiziana

Stefano D’Orazio vittima del coronavirus

Stefano D’Orazio si è spento a 72 anni. Era ricoverato presso il Columbus, struttura del Policlinico Gemelli di Roma per una patologia che stava curando da circa un anno, ma la positività al coronavirus ha irrimediabilmente compromesso il suo stato di salute. Lo ha spiegato con una nota stampa sua moglie, Tiziana Giardoni, che il musicista aveva sposato nel 2017, dopo una convivenza iniziata dieci anni prima. Una donna che amava follemente e che oggi è molto provata dal dolore. “Ho perso una parte di me stessa – ha detto Tiziana – . Stefano era la mia forza, il mio sorriso, mi mancherà tutto di lui”. Prima di incontrarla, il musicista aveva vissuto altre due storie d’amore: con la cantante Lena Biolcati e con la conduttrice televisiva Emanuela Folliero.

Stefano D'Orazio alla batteria

Una lunga carriera musicale

Stefano D’Orazio, entrato a far parte dei Pooh nel 1971, è stato batterista, voce e flauto traverso della band, oltre che autore di una parte dei testi delle canzoni del gruppo. Nel 2009, dopo una lunga serie di successi planetari, decise di dare l’addio ai suoi compagni di viaggio, al termine di un tour di 38 date che si concluse a Milano. Lo fece con queste parole: “Sono al capolinea. Sto per scendere dalla grande astronave luminescente e fortunata che per tanti anni mi ha trasportato oltre le mie aspettative in una lunga avventura indimenticabile, spesso faticosa, quasi sempre straordinaria”. Con la storica band ritornò sul palco tra il 2015 e il 2016, per la reunion nel cinquantennale della carriera.

La canzone della speranza

“Rinascerò, rinascerai” è l’ultimo lavoro di Stefano D’Orazio. La canzone, realizzata insieme all’amico Roby Facchinetti, è dedicata alla città di Bergamo, pesantemente colpita dalla prima ondata della pandemia di coronavirus. Il brano ha consentito di raccogliere proventi che sono stati devoluti all’ospedale Papa Giovanni XXIII. D’Orazio ha scritto le parole di questo che è diventato uno dei più grandi successi italiani, un vero e proprio grido di speranza in un momento molto difficile per l’Italia e il mondo intero.

Stefano durante un concerto

Stefano D’Orazio e il suo legame con Bergamo

Bergamo – aveva spiegato il musicista – era stata la sua città d’adozione, in cui aveva trascorso i suoi migliori anni di lavoro. La canzone è una dedica a tutte le persone che ci hanno lasciato e ai loro familiari, un ringraziamento a medici, infermieri e a tutto il personale ospedaliero che lavorano incessantemente per curare i malati di covid, questo maledetto virus che, per uno strano scherzo del destino, si è portato via anche Stefano.

(Foto Stefano D’Orazio Fan Page Facebook)

Addio a Stefano D’Orazio, anima e cuore dei Pooh ultima modifica: 2020-11-09T08:42:40+01:00 da Antonietta Malito

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