Elena, parlaci un po’ di te e di come è nata la tua passione per la pallanuoto?

Sono nata a Malta e sono cresciuta con due fratelli più grandi che mi hanno fatto avvicinare alla pallanuoto, questo grazie ai nostri genitori che fin da piccoli ci hanno fatto amare lo sport. Quando ho deciso di iniziare, a 10 anni, non c’era una squadra femminile, quindi io e una mia amica ci allenavamo con la squadra dei miei fratelli. Piano piano ho iniziato ad impegnarmi e a vedere piccoli miglioramenti e cosí mi sono appassionata a questo sport. Gli allenamenti sono aumentati da 3 a 4 a 5 volte alla settimana e mi divertivo sempre di più. Sono fortunata ad aver trovato, fin da giovanissima, uno sport che mi appassiona così tanto! Se per caso la giornata non era andata bene a scuola, la piscina era il posto dove mi sfogavo, dove potevo pensare ad altro, dove vedevo altre facce e dove mi sentivo più libera. È molto importante riuscire a sentirsi liberi e rilassati durante l’allenamento. Gradatamente mi sono accorta che la piscina era il posto dove mi sentivo più felice. La vera passione per qualcosa nasce con la felicità nel viverla, nonostante tutte le fatiche che si devono affrontare.

elena borg pallanuoto

Quanti sacrifici hai dovuto fare per ottenere certi risultati?

Tanti. Forse troppi, ma va bene così perché è solo grazie a questi sacrifici che sono qua ora. A Malta ci allenavamo per tutto l’inverno, da ottobre a giugno, e poi giocavamo il campionato d’estate, quindi a parte una piccola pausa a settembre e un’altra a dicembre, eravamo sempre in acqua, 5 volte alla settimana. È sempre stato impegnativo, e mi lamentavo spesso, soprattutto d’estate, ma c’era sempre qualcosa dentro di me che mi diceva di continuare. Tutti possono immaginare quanto sia impegnativo riuscire a conciliare lo sport con la scuola… e poi a quante uscite e feste si deve rinunciare per non saltare un allenamento.
Con il tempo i sacrifici aumentano. La differenza è che forse diventano più facili da affrontare – riesci a capire, il vero perché di quello che stai facendo e sai con certezza che verrai ripagato. Quando provi per la prima volta la soddisfazione pura di un risultato ottenuto, andrai poi sempre più in cerca di quella emozione.
Io questo momento l’ho vissuto l’anno scorso quando abbiamo vinto i play-off e siamo salite da A2 a A1. Come squadra abbiamo la fortuna di avere dei tifosi meravigliosi, e mi ricordo ancora l’immagine della tribuna quando abbiamo vinto in casa, non mi dimenticherò mai la sensazione allo stomaco che ho avuto guardandola, e l’emozione che mi ha trasmesso quella giornata.

Qual è stato il tuo percorso professionale?

Il mio percorso sportivo è iniziato a 10 anni. Dopo quasi tre anni di allenamenti e partite con la squadra maschile, la mia società l’Exiles è riuscita a creare una squadra femminile. Nel 2014 abbiamo partecipato al campionato femminile fuori classifica, che comprendeva 4 squadre. Poi nel 2015 abbiamo vinto anche il nostro primo titolo del ‘knock-out cup’.
Nel corso degli anni abbiamo vinto due campionati e due knock-out che ci hanno reso molto contente per tutto il lavoro fatto e l’impegno messo. In questo periodo ho anche avuto la possibilità di partecipare ad alcuni tornei, e quindi fare un po’ di esperienza all’estero con la squadra. Questo mi ha formato a livello tecnico ma soprattutto mi ha aperto gli occhi verso un mondo al di fuori della mia isola. Nella stagione 2017 ho ricevuto l’offerta dalla CSS Verona di partecipare al campionato femminile della Serie A2, ho partecipato in modo parziale in modo da riuscire a finire la scuola a Malta. Questa esperienza a Verona mi ha fatto crescere parecchio. L’anno successivo, finiti i miei studi, ho ricevuto l’offerta dalla società veronese di partecipare in modo integrale al campionato e ho preso la decisione di trasferirmi definitivamente a Verona. La coesione formata tra le compagne di squadra, assieme all’impegno messo dentro da parte nostra e della società ha portato inaspettatamente a dei risultati al di sopra delle aspettative iniziali. Siamo riuscite a salire alla massima serie italiana, la Serie A1. Ora stiamo puntando alla salvezza, e stiamo ottenendo grandissimi risultati e soddisfazioni. A livello personale sto imparando sempre di più e intanto mi sto godendo questo percorso meraviglioso.

elena Borg sorridente

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

I miei progetti per il futuro sono di continuare a giocare in Italia e di laurearmi in lingue e culture per l’editoria a Verona, il corso che ho iniziato quest’anno. Per il momento il mio piano futuro è questo, ma poi si sa benissimo che le cose cambiano e che può succedere di tutto, quindi chissà cosa mi regalerà veramente il futuro!

Quali consigli dai ai tanti ragazzi che vogliono giocare a pallanuoto?

Ci sarebbero troppe cose da dire.
Se vuoi iniziare a giocare, io direi di buttarti e di non guardare indietro! Non sarà facile, soprattutto all’inizio – è uno sport acquatico, a cui tanta gente non è abituata, e quindi è uno sport difficile, ma dopo un paio di mesi tutto diventerà più semplice. Se vedi che ti piace e vuoi impegnarti, fallo. Sappi che comunque non sarà facile, il sacrificio e la fatica a volte ti diranno di smettere, ma devi solo semplicemente continuare. Aspetta i piccoli momenti belli di soddisfazione, la piccola ricompensa delle tue fatiche, aspetta quel momento in cui ti sentirai orgoglioso di te stesso come mai prima, e ti accompagnerà una sicurezza mai sentita. Sappi che tante volte sbaglierai, ma quello che conta, non è quante volte sbagli, ma quante volte riesci a rialzarti. Tutto sembra molto più grave quando si sbaglia, e molto più leggero quando si ottiene.
Poi, ricordati sempre che la cosa più importante di tutto ciò è il tuo divertimento, quello non si può perdere mai!

Elena Borg pensierosa in acqua

Sei nata a Malta e vivi in Italia. La tua famiglia ed i maltesi sono orgogliosi di avere  una campionessa come te a rappresentarli. Quanto ti manca Malta e come ti accoglie l’isola quando ritorni?

Ormai abito in Italia da quasi due anni, è diventata la mia seconda casa. All’inizio è stato molto difficile stare lontana da casa, soprattutto i primi mesi. Ora fortunatamente mi trovo molto bene, e questo rende tutto piú semplice. Ci sono cose di Malta che mi mancano, a parte la famiglia che mi manca sempre, come la sua atmosfera di isola, piccola e accogliente. È sempre bello tornare a Malta, ma a livello pallanuotistico direi che cambi poco perché la mia esperienza italiana non viene riconosciuta tantissimo.

Grazie Elena per questa intervista. Complimenti per la tua tenacia, la tua maturità, la tua umiltà, la tua gioia di vivere, tutte qualità vincenti nello sport e nella vita.

 

 

Intervista ad Elena Borg campionessa di pallanuoto ultima modifica: 2019-02-21T09:00:42+01:00 da Paola Stranges

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