Marco Noaro, 40 anni, architetto d’interni.

Marco è un architetto proveniente da Padova, è appena arrivato a Malta, sono solo sette giorni che è qui e l’abbiamo subito “catturato” e messo davanti ad un microfono, curiosi di sapere cosa lo ha portato sull’isola. E’ il lavoro la motivazione principale, ma anche una sfida personale che porta un cambiamento importante nella sua vita, vediamo di cosa si tratta.

La motivazione che mi ha portato a Malta è il fatto che la materia di cui mi occupo, l’approccio olistico all’arredo di interni, settore interdisciplinare e di nicchia, trova qualche difficoltà di diffusione in Italia a causa della situazione economica attuale. Perciò ho pensato che Malta potesse essere il luogo ideale dove portare questo metodo di progettazione e realizzazione degli interni, un paese in espansione, che dispone di un flusso turistico costante durante l’anno. Il mio obiettivo è quello di legare l’aspetto legato al turismo con una progettazione di qualità, legata tra l’altro alla salute, mi sembrava una cosa interessante.

L’approccio olistico all’architettura di interni è considerare l’abitazione come una terza pelle. La prima pelle è la nostra, la seconda sono i vestiti, l’approccio oolistico è considerare la casa come la nostra terza pelle. Un qualcosa che deve essere in sintonia con la persona, ciò implica capire che tipo di materiali utilizzare, i colori da scegliere, come collocare gli elementi d’arredo, tutta una serie di aspetti legati anche all’energia della casa che deve essere in sintonia con chi la abita, o a chi svolge delle funzioni in questo ambiente, se si tratta di un ufficio ad esempio.

[pullquote position=”right”]Il fatto di essere venuto a Malta è legato ad un cambiamento nella mia vita, dove mi aspetto di avere un’esperienza di vita che mi consenta anche di conoscere molte persone.[/pullquote]

In una sola settimana ho già conosciuto gente di moltissime nazionalità, dalla Colombia al Brasile, oltre che da diversi paesi europei, questa è una cosa che penso possa farmi crescere, come persona e sotto vari aspetti, [pullquote position=”right”]un’esperienza che, al di là di sviluppare un certo tipo di business, mi può accrescere a livello personale[/pullquote].

La prima cosa che mi ha colpito è il clima, rispetto a Padova c’è una certa differenza, poi le persone, quando dovevo chiedere qualcosa c’era sempre qualcuno pronto ad aiutarmi, gentili e disponibili, questa non è una cosa scontata. Ero già stato a Malta in vacanza quando avevo 12 anni, ora ne ho 40 quindi qualche anno fa, circa a metà anni 80, e conservavo un ottimo ricordo dell’isola. Poi ci sono stato una settimana a dicembre, poco più di un mese fa, durante il quale ho avuto la possibilità di confrontarmi con la realtà maltese, adesso sono tornato con l’intenzione di rimanere per un periodo più lungo.

A proposito di casa, io in Italia avevo recentemente cambiato abitazione, per cui ho avuto modo di approfondire questo tema. Un po’ alla volta, dopo essere entrato nell’abitazione ho cominciato a cambiare qualcosa, come aggiungere delle piante ad esempio. Abitazione deriva proprio da un termine latino che ha a che fare con l’abitudine, è un qualcosa dove tu costruisci un po’ alla volta, una proiezione esterna di te, oggi è una parete con un colore specifico, domani è qualcosa che metti in un angolo, è qualcosa che entra a far parte di te con il tempo, qualcosa che tu costruisci.

A primo approccio vedendo Malta si può pensare che queste tematiche non possano trovare uno sbocco, la realtà oggettiva sembra questa. Ma proprio per questo motivo io sono convinto che il futuro vada in questa direzione. Malta ha dei limiti fisici oggettivi, è un’isola soprattutto, in futuro sarà necessario tenere conto di alcuni aspetti legati alla sostenibilità. So che c’è un progetto finalizzato a realizzare Gozo Green Island entro il 2020, in qualche modo comincia ad esserci un’attenzione a questi aspetti, credo che sviluppare un approccio di questo tipo può essere una cosa interessante anche per Malta. L’aspetto interessante di questo approccio all’architettura è che viene applicato anche a ristoranti, locali, uffici, tutti gli ambienti dove le persone trascorrono del tempo.

C’erano altra soluzioni oltre Malta, quest’ultima è stata scelta sulla scorta di una serie di considerazioni. E’ facilmente raggiungibile dall’Italia, ho degli affetti in Italia ed ho necessità anche di tornare con una certa frequenza, il clima e poi la sfida dell’attività professionale. Malta per qualche aspetto mi ricorda un po’ Venezia, dove ho studiato da giovane, ci sono molte chiese, sono entrambe delle isole, delle caratteristiche che secondo me le accomunano. Malta è un luogo particolare che mi piacerebbe conoscere meglio.

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Marco Noaro, architetto d’interni italiano a Malta ultima modifica: 2015-03-29T19:05:21+02:00 da Redazione
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