Abbiamo incontrato Pietro Ghedin CT della nazionale maltese, nell’ufficio tecnico dello Stadio di calcio di Ta’ Qali.
Ci ha accolti in modo familiare e con un sorriso, ci ha parlato di sé in modo spontaneo e sincero, è stato molto simpatico e disponibile, ci ha mostrato gli uffici e ci ha anche raccontato degli aneddoti…
Gli abbiamo rivolto qualche domanda a telecamera accesa…

Ciao Pietro, da quanto tempo vivi a Malta?

Sono qui da cinque anni ma c’è anche stato un passato,  25 anni fa ho lavorato qui per MFA, è stato un  amore a prima vista e così ho continuato.

Ti piace stare qui?

Si, mi piace si.

Pietro cosa ti ha spinto a venire a Malta ad allenare?

Sono contatti…la prima esperienza è stata bellissima quindi  c’ è stato un altro contatto, è andata bene, ho accettato questa soluzione.
Io in Italia stavo bene, avevo il mio ruolo nella FIGC, però queste avventure a me piacciono tantissimo e poi qui avevo lasciato il mio cuore tanti anni fa, quindi tornare ancora è stato un piacere.

Qual è stato secondo te il più grande miglioramento maltese degli ultimi anni?

Il miglioramento…io sono il miglioramento…no dai, sto scherzando…
Stiamo lavorando in maniera molto forte, devo dire che sotto il profilo tecnico e tattico siamo veramente a livelli abbastanza alti, bisogna fare qualcosina in più a livello club, però siamo a buon punto, io sono molto felice e contento, stiamo procedendo bene e vorrei proseguire su questa strada.

Cosa portano alla squadra i calciatori maltesi che giocano all’estero, in termini di esperienze e conoscenze tattiche?

Ne abbiamo pochi, per sfortuna, abbiamo un paio di ragazzi che stanno fuori, uno sta al Boavista e l’altro sta ad Arezzo, bisognerebbe averne almeno una decina per andare bene ma, al di là di tutto, Malta è un isola dove si vive molto vicini e c’è molto spirito di gruppo.

Tu sei soddisfatto di quello che hai fatto finora?

Si, è chiaro, e vorrei fare sempre di più, è evidente, bisogna fare di più sempre, non bisogna mai mollare, bisogna insistere, specialmente quando perdi, noi perdiamo spesso, è una realtà, però anche nella sconfitta bisogna saper reagire, questa è la nostra forza.

Qual è il calciatore a cui non rinunceresti?

Tutta la squadra, noi lavoriamo con il gruppo, con spirito corporativo, noi facciamo un campione tutti undici insieme, non abbiamo il campione ufficiale, non abbiamo il Messi o chiunque tu possa pensare, abbiamo un gruppo di lavoro molto forte e con questo gruppo lavoriamo.

Che futuro prevedi per la Nazionale maltese alla luce dei risultati delle squadre nazionali giovanili?

Il settore giovanile sta facendo bene, stiamo migliorando, quindi speriamo che questo passaggio arrivi a noi.
Ragazzi nuovi, ricambio generazionale, giocatori molto professionali, ecco, questo mi aspetto.

Pietro, tu sei un italiano che ha viaggiato tanto, cosa promuovi dell’ italianità a Malta?

Io spero la serietà, il lavoro, il comportamento, la professionalità.
Siamo un Paese ricco di storia, non sono io che trasmetto queste cose ma è tutto l’insieme. L’Italia è una penisola straordinaria, questo è riconosciuto in tutto il mondo, non è che Ghedin dà qualcosa di più.
Io devo fare la mia parte, in senso di responsabilità personale. Con  un comportamento pulito e serio non sbagli mai.

Intervista a Pietro Ghedin allenatore della nazionale maltese ultima modifica: 2017-05-05T08:15:16+02:00 da Paola Stranges

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